martedì 31 dicembre 2013

Però se ancora un po' mi piaci la colpa è dei tuoi baci che m'hanno preso l'anima

Ragazzi miei questo 31 termina con un pò di malinconia/tristezza/stanchezza.

Oh io per tutto sto 2013 c'ho pure avuto Saturno contro mica pizza e fichi.

E gnente ora sono malinconica/triste/stanca.

Ovviamente se ne va in fumo pure la possibilità di vederti stasera. Perchè non so che fai. Con chi. Dove.
Notizie da te, mai.

Tu sempre troppo vago.Distaccato.

Unica nota positiva? Il concerto aggratis di Daniele Silvestri,ieri. 

Io ed Eva in prima fila. A ballare. E lui ci ha visto e ci ha sorriso sulle note di questa canzone 


Allora cos'è 

cosa ti serve ancora, a me è bastata un'ora...



                                                                                    All the best 




giovedì 26 dicembre 2013

Di poesia io mangio

"Carmina non dant panem (di poesia non si mangia)

Però è civile il tempo e il luogo in cui i poeti campano della messa in vendita dei loro versi..Non è il caso di oggi"

Non sono una poetessa, nè tanto meno una "scrittrice" . Semplicemente riempio fogli un pò troppo anemici e nudi per i miei gusti.

Li riempio quando lo avverto come una necessità.

Quando d'improvviso fra tanta gente e con un pò di birra che vaga in corpo,mi estraneo. E vedo le distanze tutte. 
Quelle che separano senza bisogno di alzare muri o interporre barriere. Te e il tuo vicino di posto. Te e chi hai difronte.
In quel momento non sei lì presente. Sei spettatore. 

Poi ci sono distanze che tengono uniti. Distanze geografiche , distanze di luoghi e serate mancate.
Distanze di risate e abbracci, i soli due salvagente che userei in caso di pericolo.

Assenze fisiche ma presenze mentali. Più forti di queste non conosco altro. 

 Presenze che sono lì, perchè mai riposte via. La mia memoria non è una cassettiera dalla quale estraggo cose qua e là, e poi le chiudo.
Sono lì il vino, le ceres, la terrazza, il plaid, gli accendini, la chitarra, il cielo stellato sopra di noi,la legge morale fuori di noi. 
Le parole non dette. 

E quando tutte queste cose offuscano le mie lenti, devo salvarmi in qualche modo. Cercare riparo.Riparo nei libri. 
I Poeti, sono loro il mio approdo.

"Ma se non senti amico all'improvviso un poeta, un suo verso caduto sopra gli occhi a illuminarli, a che serve un poeta?
 A prenderti sotto braccio, a metterti le sillabe di una strofa miracolosa.." 

Belli v'è toccato un post un pò malinconico, vi lascio in compagnia di una poesia.

Quando sono lontano da te

Quando sono lontano da te
tu pensi sta bene
Circondato dall'attenzione generale
può tornare a fare il poeta
Qualche volta lo sorprende la pioggia
la pioggia degli altri Stati
Allora entra in un caffè e la pioggia
lo aspetta davanti alla porta perché  ne possa
scrivere un poema.

Quando sono lontano da te
tu neppure intuisci quanto diventa importante
ogni tuo movimento
di cui nessuno mi avverte
Al servizio dell'uomo
hanno inventato l'aereo il telefono e la posta
ma nell'aria circolano solo cattive notizie
Quanti soldi perché i corrispondenti speciali
possano scrivere del finimondo.
Quando sono lontano  da te
a ogni momento qualcuno può gettare
una bomba fra noi.


 Izet Sarajlic

martedì 24 dicembre 2013

"Il tempo è quando hai paura per me, quando aspetti e quando ti aspetto "

"Aspettare non è per forza un’umiliazione. A volte è semplicemente necessità. Come quando sei alla stazione, devi andare in una città X e il tuo treno è in ritardo di 180 minuti. Che fai? Mica dici “ah no, io non aspetto!”? Mica puoi salire su un altro treno, che va da tutt’altra parte, solo perché parte di lì a poco? Mica puoi andare in una città Y, se il tuo desiderio è X? Certe volte, per andare dove vuoi andare, c’è da aspettare."


Buon Natale belli !

venerdì 20 dicembre 2013

Il giorno stesso della felicità / Bashérte

Un tir che ti viene difronte. Forte, mentre tu non te lo aspetti.

Te ne stai passeggiando per le strade di Napoli beatamente con la tua amica,e chi ti trovi difronte?

-Lui
Non affianco , non dietro,non dall'altro lato della strada, ma difronte! 

Nooo ma manco nei film. Altro che finzione.
Qui si parla di Caso,Fato,Destino??? Perchè ragazzi miei parliamoci chiaro,le probabilità di incontrare Lui, a Napoli, stamane, erano pari a sotto zero.

Lui: - Oh!(Tono stupito)
IO : -... (Non so manco come ho risposto,nè che faccia avessi)
Lui: - Che ci fai qui?
Io : - Niente ho accompagnato Eva a ritirare delle cose all'uni e poi ci facciamo un giro per negozi
Lui: - Io sto lavorando qui alla cappella S.Domenico. Se dopo vuoi passare io sto qui ....(e poi dice cose tipo gira a destra gira qua va su giù. Cose che ha capito solo lui)
Fatto sta che ci "salutiamo" con la promessa di vederci dopo, non appena lui finisce.

Dopo il congedo.Silenzio. 
Tra me ed Eva silenzio. O meglio io resto in silenzio. Incredula di tutto.
Eva stupefatta sorride (ah se non ci fosse Eva ad infondermi ottimismo e a spronarmi)

Fattasi ora, Eva torna a casa ed io vado incontro al mio Destino.

(ma ora ditemi voi quant'era azzeccata l'ultima citazione del post del 16 dicembre?)

Del resto mi è piombato di fronte. Folle sarebbe stato rinunciarvi, credo.

"Il volersi bene si costruisce. L'amore (che poi odio sta parola) lo senti immediato, non ha tempo. È dire "ti sento" un contatto di pelle, un abbraccio, un bacio. 
Mantenersi, il mio verbo preferito, tenersi per mano. Ti può bastare per la vita intera, un attimo, un incontro. Rinunciarvi è folle sempre e comunque."

Siamo andati a casa sua, abbiamo divagato dapprima. Lui parlava parlava del più e del meno.
Ed io chiusa nel mio silezio, ascoltavo. Perchè, se c'è una cosa che adoro fare è ascoltare.

Ma a un certo punto fremevo. Non ce la facevo a stare lì seduta,inerme.
Io:- Mi dai un abbraccio?

"Le nostre parti combinavano una coincidenza, mano su mano, piede su piede, capelli su capelli, naso a fianco di naso a respirare solo con quello a bocche unite. 
Non erano baci, ma combaciamento di due pezzi....Se esiste un'alleanza tra femmina e maschio, io l'ho provata allora."

La felicità che traboccava e trabocca dai miei occhi urlava in quegli abbracci,

("scambio di abbracci affondati, un bisogno di nodo")

anche se le parole che son seguite dopo, i "soliti" discorsi, alcuni dei quali anche insoliti...non hanno portato ad una vera conclusione , ma ad un mio semplice e spontaneo: 

Ma io come devo fare con te?

Ragazzi miei chevvedevodì?

Io oggi non ero felice, di più. Ero esattamente dove volevo essere , e con chi volevo essere.






giovedì 19 dicembre 2013

Ai tempi dell'Ikea

Stamame ero all'Ikea.
 Non so voi, ma a me piace un sacco andare all'Ikea.
Mi piace un sacco entrare in quella case simulate in 30 metri quadrati , dove  tutto è concentrato e dove tutto è colorato.

Vedi le giovani (e meno giovani) coppie che comprano cose per arredare la casa nuova:

Lei: - che ne dici di questo?
Lui: - mmm no, troppo desueto.

(Ebbene si ragazzi ce n'è ancora di gente che usa  il termine desueto !!!)

E poi trovi anche persone che ne comprano e ne comprano di roba.

E mi domando: servirà tutto quello? E' davvero indispensabile?

O il fatto che sia un oggetto carino, dal design simpatico basta affinchè tu lo compri e possa esporlo in casa tua,seppur sia un oggetto dalla dubbia funzionalità?

Dei fantasmi si aggirano nei vari reparti dell'Ikea...carrelli pieni di capitalismo.

Bene dopo quest'invettiva senza infamia e senza lode, vi lascio ad una canzone a mio avviso che merita 10 e lode, garantito!

-L'amore ai tempi dell'Ikea 




lunedì 16 dicembre 2013

367 giorni fa

Esattamente 367 giorni fa a quest'ora ero in ansia. Assoluta ansia, impenetrabile ansia. Lei,fedele compagna di sempre.Mica una volta che mancasse a qualche appuntamento importante eh?

Tra due orette circa avrei discusso la mia tesi e poi sarei stata finalmente un pò sollevata.
Un pò perchè c'era sempre da mettere in modalità silenzioso il trambusto di quel muscolo stakanovista sballottolato dagli eventi.

Ero diventata il resto di un tuo calcolo matematico: la sottrazione.
 Mi avevi sottratto, depennato da un qualcosa che a fatica cercavamo di metter su. E il resto era 0.
(Ed io ho sempre odiato le sottrazioni e le divisioni. Adoravo invece le moltiplicazioni e le addizioni, mi rassicuravano. Mi dicevano che c'era sempre un aumento,un'aggiunta mai una perdita. Poi ho iniziato ad odiare la matematica, i numeri,le scadenze, le ricorrenze.)

Quei due mesetti passati ripetutamente in laboratorio però mi hanno salvato. 
Mi avevi lasciato quando ancora mi mancavano due esami da dare prima della tesi. Tempismo perfetto no? Quale periodo migliore? Un momento : non voglio dire che ora uno debba scegliere anche il periodo; ma la facilità del congendo mai come all'ora mi freddò.
- "Ma tu ora pensa a fare gli esami, hai capito?"

Eh certo ci volevi tu a dirmi che in qualche modo assurdo avrei dovuto mettere da parte tutto in un modo disumano e cercare di fare del mio meglio per superare questi dannati ultimi due esami.
Figurati se mi turbava questo cambiamento. ?!?
(Poi per istinto di sopravvivenza o no gli esami sono andati bene, ma non era certo dovesse andare così.) 

Sapete cosa scrive Erri ? (Ah per la cronaca sto leggendo un libro e miracolo : non è di Erri)?:
"Sto attento a parlare con te, per non pestarti i piedi. 
Non è come nel ballo, è come su un sentiero di pietra che ha un pò d'erba cresciuta nelle giunture. E' forte ma cerco lo stesso di non sciuparla e faccio passi accorti. 
In case musulmane si lasciano fuori le scarpe e io faccio così con te." 

Beh con o senza scarpe, quel muscolo stakanovista che faceva un gran tumulto quando ti vedeva o ti aspettava , è stato calpestato.

(E ora perchè cazzo le mani mi tremano mentre scrivo?)

Mi chiamasti poi per farmi gli auguri, volevi addirittura venire a vedermi ma quel giorno c'era lo sciopero dei mezzi.Forse è stato meglio così.
Io che manco i miei amici avevo invitato, non volevo nessuno...perchè ogni tanto le sottrazioni le facevo anche io, sbagliando.

Poi dopo qualche mesetto c'è stato un riavvicinamento. E poi il resto ...lo sapete.

Un anno fa se mi avessero detto che avrei fatto l'Erasmus a Londra, non c'avrei creduto. Non che sia un'impresa titanica questa, lo so. 
Ma non è nemmeno una passeggiata. Ah voglio assolutamente sfatare il mito che gli studenti Erasmus pareano solo.(Non è così.)

Certo è che si cambia aria. Hai la possibilità di relazionarti con i professori come se fossero dei tuoi amici quasi. Ed è una bella atmosfera.

Ma tu in fondo resti la stessa, con i tuoi timori, i tuoi continui pensieri anche se sei a Londra.

Beh concluderei con un'altra citazione...azzeccata come non mai in questo post che fa i "conti", letteralmente.

"Il tempo fa come le nuvole e i fondi del caffè: cambia le pose, mescola le forme.
Siamo fermi nella fotografia, ma tu sai quello che sta per accadere perché tu hai proseguito oltre. 
Io invece so chi tu sei, ma non il seguito che conosci. 
Io so il tuo nome, tu sei il mio destino."

-Non ora, non qui.- (Erri De Luca)







giovedì 12 dicembre 2013

Convivenza part 1

3 mesi di Londra…o meglio 3 mesi di Erasmus = studio = condividere la stanza con una collega e conviverci.

Ragazzi credetemi questa cosa di condividere questi 4 metri quadrati e non avere nemmeno un angolino mio, mi mette a dura prova.

(Io che adoro stare da sola, che odio intromissioni nelle mie cose. )

Ma questo è niente rispetto ad altre cose da sopportare,vedi alcuni lati del carattere o della “personalità”  come volete chiamarla.

E’ che io, prima di questa esperienza, mi ero fatta una certa idea di lei.  Poi in certe frasi scorgi la “cattiveria” che non avresti mai pensato potesse esserci.

Percepisci una competizione e un’arroganza che ti spiazzano.

E ci resti una merda.

E devono passarne altri di mesi (6)

E’ che io poi ci resto male, ma mica lo dico. Mica rispondo a tono. Non che non saprei…ma non voglio litigare.

…nonso nonso.. che palleee!!!!

Tanto sabato torno at home dai miei due adorabili AMICI che mi vogliono un saccooo bene , anzi due sacchi u.u


Vi auguro una buona serata belli 

sabato 7 dicembre 2013

Vecchi difetti !

oK ditemi cosa devo scrivere, di cosa parlare perchè altrimenti qui rischio di ricadere sempre nelle solite cose.

E' che mi basta vedere una foto..leggere due parole, e crollo.

E non posso andare avanti così. No.


"Tutto ciò da cui stavi fuggendo torna come valanga più forte che ti trascina al punto di partenza se vestirai vecchi difetti" (Martasuitubi)

lunedì 2 dicembre 2013

And the radio plays

Le tazzine del caffè che galleggiano nel lago del lavabo

I parcheggi dell’amore dei supermercati,  tristi e solitari

Gli accendini scarichi


La mano che alza il volume della radio

martedì 26 novembre 2013

Non dire una parola che non sia d'amore

“Un'altra vita, saremo onesti. Saremo capaci di tacere.”
Scrive Baricco. Io invece penso il contrario.

L’essere onesti , con sé stessi prima che con gli altri, equivale a buttare tutto fuori. A dire tutto senza doversi trattenere per paura di sembrare patetici, o altro.

E’ un qualcosa che non mi riesce.  Abito bene nel mio silenzio, non mi sembra mai fuori luogo, innocuo per gli altri, un micro-mondo per me.

Eppure la gente non si fa tanti problemi a sbatterti quello che pensa nei modi peggiori.

Penso a te e alla freddezza  con cui mi hai detto certe cose, il muro di parole che hai costruito con semplicità in una sera.

Sarà stata onestà o quello che volete voi, ma credetemi i modi cambiano tutto.

Penso alle persone che credi amiche e che poi scopri essere altro.

Boh mi lasciano senza parole, per l’appunto.

E’ io alle parole do un peso.

Un proverbio ebraico dice : “quando le parole sono nella tua bocca ne sei il padrone, quando escono dalla tua bocca sei il loro schiavo” , e io non tollero né un loro spreco né un loro risparmio.

Esigo che così come nella scrittura ,anche nel parlare le persone vadano alla ricerca delle parole, le soppesino, le comparino tra mille altre e poi le donino.

Solo  all’ora credo che riuscirò a metter fine al mio silenzio.


“Lasciami qui , lasciami stare, lasciamo così


Non dire una parola che non sia d’amore “  (CCCP)

domenica 17 novembre 2013

Uno

Un silenzio caldo dentro.

Contrazioni isometriche della pelle che provano a far rumore,fuori. 

L'impossibilità di essere il contrario di uno,due.


Puoi non assaggiare per veder se il gusto se ne va / Gabbie di pensieri egoistici

"Il risveglio dal sogno 

Forse uccide, mai tradisce”

Cantano gli After in Strategie. 

Non sono mai stata una grande stratega , non è da me dire , fare cose in funzione della possibile reazione altrui. E tutte le volte che ho provato, son sempre stata fraintesa.

Piuttosto tento di beffare me stessa. Tanto poi io ospito i mostri nella testa.  Mi sono altamente rotta di fare sogni strani , senza senso e ritrovarti sempre lì.


"Scopami fra 
Fiori urlanti strategie 
Insetti malvagi 
Da scacciare e maledire "



martedì 12 novembre 2013

Message in a bottle

Qui fa subito buio, e per subito intendo alle 5 del pomeriggio.

Dalla mia finestra si vede questo.


Carphone Warehouse (negozio di telefonia), quello che ho di fronte credo sia una sorta di mensa di questa azienda.

E così la mattina mi ritrovo a  “spiare” le persone che ci brulicano dentro.

Poi alzo la visuale e ci sono sempre 3 o 4 aerei a spasso tra le nuvole.

Mi da un senso di serenità vedere gli aerei che volano, viaggio con loro.

 Annullo i pensieri giusto il tempo di vederli apparire da un lato della finestra e scomparire poco dopo dal lato opposto.

Mi concedo queste divagazioni aeree, per poi piombare sulla mia scrivania con libri e paper che non ho voglia di leggere.

Quello di cui avverto la mancanza è avere un spazio mio, intendo uno spazio fisico.

Per chi non lo sapesse condivido la stanza con una mia amica e le convivenze hanno sempre i loro pro- e i loro contro.

Vieni a conoscenza di lati del carattere che mai avresti sospettato, ci resti male per certi comportamenti e poi ti tieni tutto dentro (o meglio io faccio così).

E non posso mica avere dei crolli eh, qui non c’è tempo, mi è concesso solo  inumidire gli occhi quanto basta per non averli troppo secchi.

La verità è che il ritorno a casa di una settimana fa, rivedere my family,i miei amici, passare del tempo con loro (che dopo mi fanno male le guance per le risate) me ne fa sentire ancora di più la mancanza.

Ma ora sono qui, con un progetto di tesi su cui lavorare, 2 esami da fare e tutto mi sembra più grande di me.

I hope that someone gets my 

Message in a bottle 

lunedì 4 novembre 2013

Gli occhi non sanno vedere quello che il cuore vede / La mente non può sapere quello che il cuore sa

Non credo alle coincidenze. Fatto sta che ci siam visti.
Non so, mi ha fatto uno strano effetto tutto.  
Mi sentivo impacciata, come le prime volte quando non sapevo che dire, cosa fare, con la sola  differenza che non era la prima volta e che io ora sono quella rifiutata. Quella che ha dovuto accettare una decisione, nolente.
(ALT non sto facendo la vittima o quant’altro, sto solo definendo le parti.)
E in me c’era un misto di rabbia e voglia di farti vedere che ero tranquilla e serena di fronte a te…(non ci vuole una zingara per indovinare che non era così,ve’?).
E’ stato bello rivederti, ma ho ancora l’amaro ,delle tue vecchie parole ,in bocca.

“No, tutti vogliono insegnarci come dobbiamo vivere. Non hanno neppure idea di che cosa sia la felicità, non sanno che senza questo amore per noi non c'è nè felicità, nè infelicità: non c'è la vita"

Lev Tolstoj, Anna Karenina

domenica 3 novembre 2013

Attese

Ti ho informato del mio rientro (di pochi giorni)

 Ma nulla si è mosso. La notizia non ti ha toccato.

Che ci sia rimasta una merda è palese,le aspettative del resto mi fregano sempre.

"Ce ne ho messo a ripetere che era tutto,che per poco che era stato reggeva la pienezza dell'intero. Non capisco in tempo, ho bisogno di andare e ripassare sopra l'evidenza per ammetterla e dimenticarla"

Solo che io non riesco a fare come il buon Erri scrive, io l'evidenza non la accetto, la rinnego.

e intanto...."Ai lati degli occhi si aprivano le rughe e da lì scolava la malinconia."




                                                          Attese-Lucio Fontana

martedì 29 ottobre 2013

Diritto di isolamento

Partita da una penisola...sono approdata su un’isola.

C’è un brulicare di persone che corrono .

 Alcuni con l’aggravante carico di buste dei grandi magazzini …che ci entri e ti senti spaesato.

 Una sorta di horror vacui vedo palesarsi, e l’unica cosa che voglio è trovare l’uscita.

Dicevo ,  corrono , ma chissà se poi il loro traguardo varrà una medaglia.

In metro leggono costantemente il giornale. Leggono quello che è accaduto e in questo modo non si distaccano mai dall’intorno. Non prendono le distanze.

Io invece esigo il diritto di isolamento ora più che mai, ora che i miei piedi toccano terra abbracciata da solo mare.

PS.  Intanto sulla  scrivania mi attende "Metamorphosis" di Kafka ed una tazza di tè (a cui mi son dovuta convertire solo per sto dannato mal di gola)


venerdì 25 ottobre 2013

Mi serve una birra ed i miei amici




"Credo che la voglia di scappare da un paese con ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso, e credo che da te non ci scappi neanche se sei Eddy Merckx " ( e neanche se sei a Londra.)

domenica 20 ottobre 2013

Ciao Mamma , guarda come mi diverto!

E’ una fredda domenica. E’ una fredda domenica a Londra.
E’ una fredda domenica a Londra e piove, o meglio diluvia.
Devo studiare …e passo il tempo ad ascoltare in continuazione le canzoni “allegrissime” dei Marlene e degli After. 


“Perché scrivi solo cose tristi?”
“Perché quando sono felice,esco”
(Luigi Tenco)


Ps. "trovatemi un modo facile per uscirne"...

sabato 12 ottobre 2013

E' quello che sai che ti uccide o quello che non sai?

E’ difficile credere alle persone ed alle loro parole. Soprattutto quando ti giungono su di uno schermo.
Non potrai mai sapere se la mano e gli occhi che le scrivono stanno tremando.
Senti la distanza di quei telegrammi canonici , della serie :
“Come va?”
“Tutto bene” o “il solito”
E di risposta “Mi fa piacere”
Questa manciata di caratteri battuti non mi rende partecipe di nulla, mi esclude.  Non mi basta.
Non voglio essere liquidata con risposte che potresti dare a chiunque.
 Io non sono chiunque, non voglio crederlo.

venerdì 11 ottobre 2013

Habemus studentato

Si ok, avevo scritto che dopo aver trovato un tetto fisso..sarei tornata con i miei post leopardiani et similia, ma ad oggi non c’ho genio.

So solo che qui a Londra è arrivato il pieno inverno e c’è gente che cammina a mezze maniche o con i sandali, maybe sarà la birra .
 Il mondo dei pub e della London By night mi è ancora ignoto.
(Ma se avete consigli, dite pure)

Sulla scrivania a parte il libro di Jhon Peter Sloan (portato con l’intento di imparare l’inglese..si, lo so merito un grasso e grosso applauso per ciò) , il libro di Molecular Cell Biology preso dalla biblio dell’Uni  (Ah ma sapete che ho il tesserino dell’uni di Westminster? E’ troppo figo...ma sulla foto stendiamo un velo pietoso), ho praticamente una pila di cartine della metro quindi sono aperte le iscrizioni per le prenotazioni.

Tra le “disavventure” già affrontate abilmente si annoverano 
:
allarme anti-incendio scattato non appena io e le mia amica mettiamo piede nella nostra stanza (ma come potete capire sono ancora viva, nessun incendio tranqui…era solo gente che cucinava , così m’han detto. )
Central Line non funzionante (praticamente l’unica linea della metro diretta per arrivare dall’Uni at home)..il che ha fatto si che dopo aver finito una lezione alle 16 e 30 ...dopo aver cambiato due linee della metro e cercato millemila autobus tra pioggia , freddo,gelo e gente poco raccomandabile.. .siamo arrivate at home alle 20.00 . 

E domani giornata finalmente liberaaa…so si andrà a girare per negozi. 


Ora ,ciancio alle bande, tolgo gli ormeggi . Notte belli

giovedì 3 ottobre 2013

Mind the gap!!!!!

Hello guys, how are you?

Appena mi sistemo nello studentato con wifi gratis, ritornerò con i miei post leopardiani.

Per ora devo già studiare millemila paper , anche perché lunedì c’è la riunione con la prof per la tesi, ed oggi prima lezione del corso di genetica.

Niente belli, nell’attesa di avere un tetto fisso sulla testa e nella speranza di diventare una londinese DOC (soprattutto per la lingua), vi mando un saluto dalla fredda  London! =)


Ps. Mind the gap!

lunedì 23 settembre 2013

Bashérte (persona destinata a qualcuno)

Siamo storie e non persone. Piu’ o meno scriveva così Baricco , in uno dei suoi libri che ho letto.
E certo la storia sarà diversa a seconda che tu nasca a Milano o su un’isola, come quella di Procida.
Sarà diversa se tu sarai figlio di un medico , e ti incolperanno di questo, o di un operaio.
Sarai chiamato a render conto della tua appartenenza ad una “buona famiglia” nel primo “caso” (perché è un caso che tu sia figlio di…) o a riscattarti dalle tue umili origini, nel secondo.

Dovrai rispondere a tutti coloro che in te vedranno una persona , e non una storia.

-          “Che classe fai ?” chiesi
-          “Non sprechiamo tempo con le stupidaggini. Tu perché sei così?”

Ecco questa citazione, tratta da “I pesci non chiudono gli occhi “ (Erri De Luca), racchiude tutto;per me.
Raro trovare qualcuno interessato alle storie degli altri. Manca lo slancio.
 Passiamo troppo tempo a specchiarci, credendo ogni volta di scorgere un altro noi migliorato,felice,più sicuro.

Poche volte mi son ritrovata in silenzio e al sicuro con qualcuno , così come quando leggo un libro.
Forse è l'ultimo gesto di cortesia che è rimasto, quello di essere curioso di un altro (Erri De Luca)
( Non si è capito che  ho una citazione di Erri De Luca per tutto ve’?)

E se due storie si incontrano e poi si separano, per scelta d’uno, non posso che ringraziare per la ricchezza che ne ho tratto. Per il tempo che mi è stato regalato.

“Non dura. Smetta dove vuole , intanto io amo……io amo dritto davanti a mezzo metro  una donna capitata a me”



sabato 21 settembre 2013

Ma che discorsi
Sei tu che butti sempre tutto giù
Ma che discorsi
Nel dubbio che poi non funzioni più
Così fai tu.

E poi con quello che succede
In una storia come questa
Non è che ti può chiedere
Se sia la strada giusta
Ad ogni angolo, ogni semaforo che c'è



domenica 15 settembre 2013

Il riassunto di un sospiro.

Ok , ci siamo. Piuttosto che lasciare parlare le canzoni (che fa sempre molto comodo) ci provo io.

E’ che ho imparato tanto con te , nelle “nostre ore contate”

E ora,come prima, non mi interessa niente di tutto il resto. Può scoppiare una guerra lì fuori,diserto.

Cerco di tenermi impegnata quanto più posso, di fare mille cose , così da non pensarci. Impresa vana, quando poi metto lo zucchero in una tazza in cui non andava.

Dai passa del tempo con gli amici,dai divertiti, dai sorridi…fai vedere che stai bene.

 No,grazie.

Come Gramsci, odio gli indifferenti, e se lagnarsi perché si sta male risulta da perdenti o da deboli, tanto meno voglio sforzarmi di metter su un sorriso.

 Sovrappesiero resto in piedi ( fare danza classica sarà servito almeno a farmi mantenere un equilibrio esteriore), traballamenti permettendo.

Un urto. Un grande incidente. Per venirci incontro a grande velocità , c’è stato lo scontro frontale.
Ma nessun estintore funzionerà mai.

Nessuno dovrà e potrà intromettersi.


Scenderemo dai veicoli e ce la faremo a piedi.

 Io mi sto avviando, ti aspetto.  

sabato 14 settembre 2013

E' tutto scritto qui.



Pelle: è la tua proprio quella che mi manca
in certi momenti e in questo, momento
è la tua pelle ciò che sento, nuotando nell'aria.
Odori dell'amore nella mente dolente,tremante,ardente,
il cuore domanda cos'è che manca
perché si sente male,molto male,
amando,amando amandoti ancora.
Nel letto aspetto ogni giorno un pezzo di te
un grammo di gioia del tuo sorriso
e non mi basta nuotare nell'aria per immaginarti:
se tu sapessi che pena.
Intanto l'aria intorno è più nebbia che altro
l'aria è più nebbia che altro.
E' certo un brivido averti qui con me
in volo libero sugli anni andati ormai
e non è facile dovresti credermi
sentirti qui con me perché tu non ci sei
mi piacerebbe sai sentirti piangere
anche una lacrima per pochi attimi
mi piacerebbe sai sentirti piangere
anche una lacrima per pochi attimi.



giovedì 5 settembre 2013

QUESTO NON SI DICE. ( TELEGRAMMA SENZA NESSO)


(Le parole egoiste, malvage, i pensieri crudi che sputi perché tu sei questo, essere umano, limitato dagli aggettivi che ti dai. Sei malvagio,egoista,vanitoso,lamentoso. E i tuoi pensieri sono scomodi per la famiglia, dove i panni sporchi si sotterrano, c’hai la censura in casa ed  eccolo lì il dito di monito e la voce di accompagnamento : “Questo non si dice”) Questo titolo o meglio questa frase mi ispira , devo lavorarci, devo dedicarle del tempo ma non oggi.

Prima di mettermi a “studiare” guardavo un’intervista a Mauro Corona –alpinista,scrittore,scultore.

“Noi amiamo e pretendiamo la ricevuta di ritorno” dice Mauro Corona

Io penso :“Amor ch’a nullo amato amar perdona” scriveva Dante Alighieri

Mauro,la colpa è di DANTE

giovedì 8 agosto 2013

I discorsi democratici sul tempo

I discorsi democratici sul tempo

(Eh si, fa troppo caldo, eh si, si muore dal freddo)


I borghesi ai tavoli di ristoranti, che ridono con occhi immobili


L’oro che copre la pelle e il galateo delle parole che esce da denti placcati di protezione


I  litri di caffè che bevi  


I cuscini mai troppo comodi per sogni apotropaici


I pensieri nichilisti che viaggiano gratis


I pensieri che poi si spengono nel salvagente dei tuoi abbracci 

venerdì 26 luglio 2013

LACIO DROM


E’ che mi sento una “merda” , perdonerete il francesismo, quando mi chiedi: Così te ne vai in Inghilterra? Mi fai sentire come se ti avessi tirato un colpo basso,fatto un torto.
Quando bisogna evitare quanto più a lungo possibile il discorso dei miei 9 mesi a Londra per l’Erasmus

Che poi mi dici : ho paura, non so con chi esci? Con chi te la fai…dove vai (come se io poi là mi andassi a divertire, (se fare una tesi lo chiami divertimento))
9 mesi sono 9 mesi, ma tu scendi almeno 1 volta al mese?
No non dirmi di si solo per acquietarmi
Allora crollo…mi basta un niente
Come se per me fosse facile…starmene 9 mesi lì senza poter passare del tempo insieme .
A me questo Erasmus serve.
E’ ho paura che tu non sia disposto a “resistere”, per come sei.
  (Che poi st’Erasmus arriva proprio quando le cose sembravano andare per il verso giusto)

Continuiamo così a rimandere il discorso, fin quando non partirò ..poi lacrime amare .

PS. Intanto mi godo questo primo mio giorno di estate, ebbene si, con ieri si è conclusa anche la sessione estiva! =D

LACIO DROM A TUTTI

mercoledì 17 luglio 2013

Scordata do-re-mi-fa-sol-la-si


Scordata
Mi fa paura la tua instabilità , la  tua smania che acquieti solo  con mezzi altri.
Io non rientro in nulla. Non sono nè l’antidoto né la soluzione di niente.
Chiudo gli occhi e ci passo sopra.
Ah come lo faccio bene, tanto poi mica te lo faccio vedere il maremoto interiore.  ( Dignità e amor proprio cercasi)
Io le montagne russe non le voglio, non ci voglio andare! Ho sempre odiato i tuoi luna park mentali.

 Tanto lo so che a breve mi dirai che ti sei scocciato di tutto e di tutti ,che non sai che vuoi. Tanto io mi rompo…mi scordo…

E tu continui a buttarmi lacrimogeni negli occhi

Come Alda nessuno mai

...ed io ti guardo e ho paura di rompermi....(Alda Merini)

giovedì 11 luglio 2013

I 3 Federiciani!!!




                                                  Anche il terzo moschettiere laureato!!!!

sabato 6 luglio 2013

La giraffa che è in me


Ieri vado dal medico per degli strani rumori tipo granelli di sabbia che ogni tanto avverto nel collo quando lo ruoto .  
Ebbene ,dopo avere messo mano a  collo, spalla (operata a causa di lussazioni spontanee recidive) e ginocchio(anche qui strani scricchiolii che ogni tano mi fanno visita) – della serie ilmioscheletroparla –  esordisce dicendo:  “Avendo tu il collo lungo tendi ad avere la sindrome della giraffa”
Io : o.O ceeeerto

Ora,  la cosa non mi dispiace anzi mi fa anche piacere, tanto carine le giraffe .( Pure gli elefanti però)
Ma QUESTA SINDROME DELLA GIRAFFA,che mia madre (medico) non ha mai sentito e su cui non ho trovato nessuna informazione , o la conosce solo lui perché avrà studiato in Zimbabwe o mi stava prendendo in giro, in quest’ultimo caso che gran burlone!!
Che poi la maestra di danza mi diceva sempre che avevo un collo da cigno e passare dal cigno alla  giraffa, beh fa un certo effetto. In effetti la morte del cigno  mi ha sempre commosso.
Continuando ancora con aneddoti da corsia , prima della visita ho fatto una radiografia al collo , il radiologo la guarda e si mette a contare le vertebre , alchè io : c’è qualcosa che non va?
Lui : no è che le vertebre cervicali sono 7 , io ne conto 8 ma può darsi che la radiografia ha preso anche la successiva perché tu sei molto magra. E anche qui perplessità assoluta in me, ma che c’entra che io sia magra??? Cosa???? Dove????? 

Comunque dopo questo breve siparietto la giraffa che è in me ed io, vi auguriamo buona giornata belli.
 

 

venerdì 5 luglio 2013

assaggi di Izet


Io però in questo deep blu blog devo lasciarvi qualche poesia di Izet Sarajlic

Come? Chi è Izet Sarajlic? CHI E’ IZET SARAJLIC?

Si ora mi pavoneggio (e vaneggio  quando lo leggo), ma se non avessi letto Erri sarei rimasta nella mia buia ignoranza.
Non l’ho conosciuto di persona, non posso dirvi chi fosse, ma le sue poesie si.

“Quando sono lontano da te”

Quando sono lontano da te
tu pensi sta bene
Circondato dall'attenzione generale
può tornare a fare il poeta
Qualche volta lo soprende la pioggia
la pioggia degli altri Stati
Allora entra in un caffèe la pioggia
lo aspetta davanti alla porta perchè  ne possa
scrivere un poema.

Quando sono lontano da te
tu neppure intuisci  quanto diventa importante
ogni tuo movimento
di cui nessuno  mi   avverte
Al servizio dell'uomo
hanno inventato l'aereo il telefono e la posta
ma nell'aria circolano  solo cattive notizie
Quanti soldi perchè i corrispondenti speciali
possano scrivere  del finimondo.
 
Quando sono lontano  da te
a ogni momento qualcuno può gettare
una bomba fra noi.
 

“Dal treno”
 
Guardavo passarmi davanti le donne,
le presenti e le future,
i paesaggi
e i pali del telegrafo,
ho visto il giorno e la notte
succedersi in silenzio.
Scendero' giu' a qualche stazione
pazzo di questi mutamenti di colori e linee
per comunicarti
che al cinquecentesimo chilometro dell'amore
ti amavo esattamente come al primo.

PS. Le leggo e mi commuovono, e penso a quanto vorrei che me ne dediccasero una ( sindrome meglio nota come UTOPIA).