Siamo storie
e non persone. Piu’ o meno scriveva così Baricco , in uno dei suoi libri che ho
letto.
E certo la
storia sarà diversa a seconda che tu nasca a Milano o su un’isola, come quella
di Procida.
Sarà diversa
se tu sarai figlio di un medico , e ti incolperanno di questo, o di un operaio.
Sarai
chiamato a render conto della tua appartenenza ad una “buona famiglia” nel
primo “caso” (perché è un caso che tu sia figlio di…) o a riscattarti dalle tue
umili origini, nel secondo.
Dovrai
rispondere a tutti coloro che in te vedranno una persona , e non una storia.
-
“Che
classe fai ?” chiesi
-
“Non
sprechiamo tempo con le stupidaggini. Tu perché sei così?”
Ecco questa
citazione, tratta da “I pesci non chiudono gli occhi “ (Erri De Luca),
racchiude tutto;per me.
Raro trovare
qualcuno interessato alle storie degli altri. Manca lo slancio.
Passiamo troppo tempo a specchiarci, credendo
ogni volta di scorgere un altro noi migliorato,felice,più sicuro.
Poche volte
mi son ritrovata in silenzio e al sicuro con qualcuno , così come quando leggo
un libro.
Forse è l'ultimo gesto di cortesia che è
rimasto, quello di essere curioso di un altro (Erri De Luca)
( Non si è capito che ho una citazione di Erri De Luca per tutto ve’?)
E se due storie si incontrano e poi si
separano, per scelta d’uno, non posso che ringraziare per la ricchezza che ne
ho tratto. Per il tempo che mi è stato regalato.
“Non dura. Smetta dove vuole , intanto
io amo……io amo dritto davanti a mezzo metro
una donna capitata a me”