mercoledì 29 gennaio 2014

Niente di serio

Mentre tu dormi c’è un cinese che lavora al posto tuo.

Frase detta da un prof.  di ingegneria alla sua platea di nerd.

Quanto mai vera ,aggiungo io.  Che poi può anche non essere per forza cinese, dico questo qui che tenta di farti le scarpe.  Può anche essere chi dorme accanto a te.

Comunque stamane mi son svegliata leone e gazzella insieme e quindi ho iniziato a correre  anche io ( = leggere a lots  of papers on CD180 ). Oggi ero semi-uccisa mentalmente quando poi una bella notizia : domani il meeting non c’è,ma ero messa così male che non ce la facevo manco ad esultare.Quindi mi sono fiondata tra le pagine del libro – Le luci nelle case degli altri- (che già il titolo me garba un sacco).

Sento mio padre su skype che mi fa sempre le sue solite domande:
-          Stai mangiando?
-          Bevi l’acqua?
-          Vai in bagno?
-          Come va con la lingua?
-          Ah Livia, stas fa il Napoli !! (E come fargli capire che finchè da piccola volevo fare il maschiaccio a giocare a calcio con i miei cugini, a guardare le partite con lui in tv era un conto e ora....non me ne frega nulla?)

Cena : Hamburger che spacca (si però immaginatevelo detto dalla nonnina della pubblicità) ovvero con sottiletta sopra

e mo mi ascolto i Diaframma 


'Nsomma come avrete capito in sto post non c’è Niente di serio (Diaframma) ma mi andava di scrivere e non lasciare il post stagnante qui sotto. Notte belli

sabato 25 gennaio 2014

"E mi dò come in pasto ai leoni,nell'arena dei miei pensieri"

Ho visto qui dei fuochi d’artificio fare luce nel buio pesto. Ma non erano i nostri.

Gli mancavano due come noi, spettatori,a tenersi stretti.

(Lo trovo scritto nella mia Moleskine rossa un bel po’ di pagine fa)

Abbasso la saracinesca della mia finestra e mi butto a letto. E io sono di quelli che quando chiudono gli occhi poi aprono i cassetti e buttano tutto a terra, e ci camminano su

Gli sfratti dalle vite degli altri sono stati 3. T’ho che fortuna, il numero perfetto.

Che poi che ne se facciano gli altri di un numero perfetto e della perfezione devo ancora capirlo.

(E che me ne faccio io di ste righe,pure)

Quando poi arrivi al punto (e alla croce) di ripeterti la verità degli altri mille, deinde centum, dein mille altera, dein seconda centum, deinde usque altera mille, deinde centum  in testa affinchè diventi anche la tua, beh ti viene il dubbio che il resto sia stato menzogna.

La comunicazione a tratti battuti su tastiera, a singhiozzi come se nulla fosse successo, la mancanza di comunicazione.

 Lo sciopero della parola. Ha tutto un non senso.

Sensazioni azzerate. Senza azioni.

-Vorrei cominciare dal presupposto che all’orgoglio delle persone sole io non ci credo- 

Inizia così un capitolo del libro che sto leggendo e finisce così questo post.

Buon sabato sera belli

On AirGli anni del malto (Moltheni)

Guardali temerari come corvi bianchi 

I miei anni luminosi come neon 

venerdì 24 gennaio 2014

Del dolore degli altri

Stai seguendo una booooring lesson di bioinformatica in medicine in sala computer

quando chi ti sta affianco dice : devo uscire. 

Esce di corsa,lascia tutto sul banco,cellulare in mano, con la speranza di dare meno nell’occhio.

Manca ormai poco alla fine della lezione.

Finisce, raccatto tutte le cose mie e sue ed esco.

 Mi fiondo alla fine del corridoio per vedere se è seduta sui divani , ma niente. Mi giro a destra, a sinistra e niente.

Faccio per chiamarla, poi mi giro dietro.

La vedo piangere, a dirotto. Mi dice di una perdita.

La abbraccio.  

A me il dolore degli altri pietrifica.  (In questo caso di una compagna di questa avventura.)
Mi sento inutile. Tutto mi sembra inutile,soprattutto il mio dolore (per le mie saghe mentali.)

Non so cosa dire per confortare. Nulla serve, nulla servirebbe, non cambia nulla.

Io al posto suo non vorrei nessuna intromissione.

E invece lei sembra rialzarsi.

A me il dolore degli altri, ammutolisce e irrigidisce. Mi inibisce.


Preferirei che quel dolore lo provassi io , piuttosto che altri. (Perchè che importa di me? Io ce la faccio in un modo  o nell'altro)

martedì 21 gennaio 2014

Sogno o son desto?

E’ da un po’, da quando son tornata qui a Londra, che la  mia vita onirica, sempre molto attiva, è tormentata.

Riferimenti a situazioni e persone  sempre quelli.

Oh manco ad occhi chiusi me ne libero.

Ed io che credevo nel potere  catartico dei sogni.

“E la palla dei sogni ma ne
 vogliamo parlare?
la verità è che i sogni sono immagini riflesse,
sono specchio d'acqua immobile e svaniscono
provandoli a toccare
Era colpa di Freud, eh
Tutta colpa di
tutta  colpa di Freud”



-(Ma quante ce ne ha raccontate Freud?)-


Ed io che mi ci ritrovo sempre più dentro,non volendo.

sabato 18 gennaio 2014

Sotto l'occhio dell'ultima visualizzazione

Sapete quella frase che attribuiscono ad Enstein ?

“Temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità: il mondo sarà popolato allora da una generazione di idioti”

Tremate tremate il giorno è arrivato. Ma mica mo’. Già da tanto. (Si lo so ho fatto la scoperta dell’acqua calda, anche se comunque molti idioti c’erano già prima)

Me ne son resa conto particolarmente quando poco fa ad una mia amica, non tanto tecnologizzata,è stato regalato un cellulare di ultima generazione (di quelli che oltre a fare il caffè e altre millemila cose, chiamano anche)

 C’è voluto poco più di  un giorno, e poi l’ho vista costantemente china su quell’aggeggio.

Cosa che non mi sarei aspettata da lei.

Passare il tempo a controllare l’accesso di quello o quell’altro su whatsapp.

Se quello ha visualizzato o meno il messaggio su FB.

-Orwell quanto c’aveva visto lungo col suo Grande Fratello?- Ci spiamo a vicenda, come se la cose apportasse qualcosa di buono alla nostra vita.
 Per me solo gastrite e denti serrati.

Che grama vita che vita grama.

Perché volente o nolente, anche se ne vuoi stare fuori , ci sei già caduto dentro ma non te ne accorgi.

Poi vabbè io cerco di limitare i miei controlli, ma che ve lo dico affà se poi sogno certe cose, certe persone?

Meno male che qui mi son portata un libro di poesie di Hikmet, aprire un libro accende la mia mente, aprire il pc..ma anche no! e poi almeno quattro lacrime buttate giù avranno senso di esistere.

Un big hug a tutti. Che sia un buon sabato belli

lunedì 13 gennaio 2014

E mo'? Che faccio?

Avete presente quei 3 giorni di gennaio di cui ho scritto 3 post fa? Bene, dimenticateli.

Depennateli ,voi . (Cosa che dovrei fare io)

Era il bello, la gioia, la serenità di quei momenti. In cui non desideravo altro.

E ora? e mo' niente.

…Quam minimum credula postero….

Eh.

Ma tanto già mi avevi avvisato no?

Io: tu cosa vuoi?
Lui: io voglio stare così (eravamo abbracciati.Sdraiati)
Io: e ogni volta dobbiamo fare tutto sto casino?
Lui: si, perché oggi è così e domani non lo so.

Ora, dico io, che altro mi aspettavo? Più chiaro di così, che volevo? Un : NON VOGLIO STARE CON TE URLATO? SCRITTO? DISEGNATO?MIMATO?

Stupida. Nulla più. 

E mo'? Che faccio?


domenica 12 gennaio 2014

A lezione dal prof. Bellavista


Gli uomini invece si dividono in uomini d’amore e uomini di libertà a seconda se preferiscono vivere abbracciati l’uno con l’altro o vivere da soli per non essere scocciati.

-          E già qui credo di rientrare in entrambe le categorie. Ma forse più nella prima che non esclude il fatto che uno non debba o non possa avere i proprio spazi.

Come esistono uomnin d’amore e uomini di libertà , esistono anche popoli d’amore e popoli di libertà.

Io su questa cartina dell’Europa ho dipinto in nero i popoli d’amore e in bianco i popoli di libertà

L’Italia, la Spagna, l’Irlanda, la Polonia, la Grecia appartengono al mondo dell’amore.
L’Inghilterrra, la Scandinavia, la Germania appartengono invece al mondo della libertà.
Poi ci sono i grigi che sono quelli che hanno un po’ d’amore e un po’ di libertà.

-          E io da un un popolo d’amore son passata ad un popolo di libertà. Per ora c'ho guadagnato il fatto di entrare gratuitamente ai musei. Altro che libertà, questo è amore, amore per la cultura.

Gli inglesi popolo di libertà hanno il culto della privacy, in Italia gli inglesi, sono i milanesi
Come si fa a riconoscere se un uomo è o non è un uomo d libertà? E’ semplicissimo: l’uomo di libertà preferisce l’albero di Natale, l’uomo d’amore invece preferisce il presepe.

-          Ed io preferisco il presepe, ma  senza dubbio alcuno.

Gli uomini di libertà amano farsi la doccia, gli uomini d’amore invece preferiscono farsi il bagno.

-          Prediligo la doccia. Mi piace l’idea dell’acqua che scorre. Il bagno invece mi da l’idea di acqua stagnante e poi odio avere le mani tutte raggrinzite.

La doccia è milanese perché ci si lava meglio,consuma meno acqua e fa perdere meno tempo, invece il bagno è napoletano un incontro con i pensieri, un appuntamento con la fantasia

Ma continuiamo...
Come si fa a capire quando uno è stoico e quando uno è epicureo?
Gli stoici amano i grandi obiettivi posti al di là della vita e per questi obiettivi loro sono disposti a morire.
...Noi no noi siamo epicurei, noi ci accontentiamo di poco purchè questo poco ci venga dato al più presto possibile, d’altro canto perché sacrificarsi per i posteri? Che cosa hanno fatto questi psteri per noi? Allora dico insieme al poeta Orazio : “Quam minimum credula postero”

Sarei epicurea .  Ma anche io insieme al poeta Orazio , ripeto:
« Dum loquimur fugerit invida
aetas: carpe diem, quam minimum credula postero. »
« Mentre parliamo il tempo sarà già fuggito, come se ci odiasse:
cogli l'attimo, confidando il meno possibile nel domani. »


(Ovviamente lo ripeto in italiano) ovviamente lo ripeto ma tanto, io nel domani ci confido lo stesso.

e voi?

sabato 11 gennaio 2014

La gazzella e il leone

Ragazzi miei non so cosa c’è che non va.

Vedo tutti correre verso le loro ambite mete. Nelle loro strette corsie. Sempre dritti

Che poi io quando nuotavo a dorso deviavo sempre.

Son di nuovo a Londra.

E non mi va di correre, di stare attenta a voi  che sgomitate per arrivare.

Se volete vi stendo anche il tappeto rosso. Sto lì di lato a darvi l’acqua per rifocillarvi.

Mia madre-: Livia ricorda la storia della gazzella e del leone!!

Voi la sapete vero? Inutile che ve la scriva vero? Anzi vi metto la versione comica di Aldo Giovanni e Giacomo la gazzella e il leone  – almeno su sto blog stavolta vi fate anche una risata.

 Mi va di starmene per conto mio, in silenzio per conto mio, a leggere e scrivere per conto mio.

Certo  che con i miei amici accanto sarebbe tutta un'altra storia.


Ma tranquilli io che non sono nè un crotalo nè un pavone,se muoio ve lo dico prima ! 

martedì 7 gennaio 2014

Se avessi tempo ti regalerei i miei denti Per lasciarti comporre i miei sorrisi migliori

3 Gennaio - Venerdì, eh si sa Friday i'm in love

E se la montagna non va da Maometto, Maometto va dalla montagna.
Gli propongo di vederci, perchè oh!  poi io parto.
Pub semideserto.
Due birre.
Rigorosamente bionde. Rigorosamente doppio malto.
Mi ha parlato di lui , di quello che sta facendo. Ha chiesto di me, di come va mentre in sottofondo scorreva  la canzone che fanno sempre nel mio solito pub londinese.Take me home, country roads
Strano effetto. D'improvviso Londra intorno e noi due, l'uno di fronte all'altro.
Presagio?

5 Gennaio -Domenica, Sempre di domenica

Casa sua. 

Vino rosso,piadina, camera sua ed ecco che prende la chitarra.
E che vuoi di più? 
Quanto mi mancava quella stanza,luce gialla,soffitto alto. E sul comodino un libro. Quel libro che gli diedi. (Montedidio)
Poi mentre mi riaccompagna fa: domani che fai?
-io: niente
-lui: allora ti va di accompagnarmi che devo comprare delle cose?
-io: certo

6 Gennaio - Lunedì (Non mi viene in mente nessuna canzone che abbia nel titolo la parola lunedì,quindi ne metto una che però c'entra con tutto) Seggiovia sull'oceano

Entriamo in un negozio di belle arti e gli occhi gli si espandono: mi comprerei tutto -dice. Come dargli torto?
Due fogli bianchi, china nera, pennarelli neri, matite colorate e gessetto bianco.
Torniamo a casa sua , deve provarli.
Inizia a riempire il foglio. Lo guardo. Concentrato, perso e  presente in quello che fa. 
Lo considero un regalo già solo quello. Farsi guardare mentre incide segni sul quel foglio. E' un mettersi a nudo, e lo fa con me, davanti ai miei occhi.
Quando è terminato , lo guarda e dice : e questo è tuo.
Ricambio con un sorriso che mi si allarga negli occhi, non so fare di meglio.
Mi spiazzano sempre gesti come questi.

- "All'aperto di notte capisco che la scienza è stata mossa dalla bellezza, dal desiderio di capirla.
Davanti a una donna sento il napoletano che è voglia di farla ridere.
Senza risate prima, i baci sono sciapi. Questo non glielo dico"(Erri De Luca)
Questo però io lo penso, la scienza che studio io è davvero mossa dalla bellezza, quella bellezza con cui entri in contatto tu nei tuoi studi. E' un venirsi incontro, il nostro.-

Mi ha fatto poi ascoltare la sua musica,quella che ascolta, i nostri piedi hanno anche timidamente tentato dei passi, mentre le braccia si tenevano al collo per paura di scivolare, non di sbandare.
Quello di cui ancora non ho scritto, sono le risate. Per battute stupide o per altro, abbiamo riso di gusto. Poi ci siamo baciati.

-lui:Ora quando ci vediamo direttamente a giugno?
-io:Non penso, credo di scendere prima.

prendo il parka, me lo metto addosso, aspetto due secondi , me lo tolgo e dico: aspetta,prima di andare...
e lo abbraccio. Come si sta bene lì in quegli abbracci?

"C'è il verbo snaturare, ci dev'essere pure innaturare, con cui sostituisco il verbo innamorare perchè succede questo: che risento il corpo, mi commuove una musica, passa corrente sotto i polpastrelli,un odore mi pizzica una lacrima, sudo, arrossisco, in fondo all'osso sacro scodinzola una coda che s'è persa.
Mi sono innaturato: è più leale. M'innaturo di te quando t'abbraccio." (Erri De Luca)












domenica 5 gennaio 2014

Incontri mattutini con Werther

Mi sveglio alle ore 7 e 30 , allungo la mano sul comodino e prendo il libro.

Non quello che stavo leggendo in questi giorni (Cent'anni di solitudine) ma quello che mia sorella non ha apprezzato/gradito e che ieri a letto, prima di crollare, ho iniziato.

Prima pagina : 

"Ho raccolto con cura ed espongo qui tutto ciò che ho potuto trovare intorno alla storia del povero Werther: so che me ne sarete grati.

Non potrete negare ammirazione e affetto al suo spirito e al suo cuore,nè lacrime al suo destino.

E tu,anima buona,che provi le sue stesse angosce,trova conforto nel suo dolore; questo libretto divenga il tuo amico se per colpa tua o della sorte non puoi trovarne uno più prossimo."

Ed io non ho negato  a queste prime righe , a questo primo "avvertimento(?)", lacrime; nè alle pagine che son seguite.

Come non potevo non immedesimarmi in Werther? Come?

Come non condividere con lui quella sofferenza così reale così fisica.

Ed è così che mi sono innamorata di Goethe.
Innamoramento superficiale , direte.
Da un solo libro non puoi dichiarare di amare uno scrittore.

Eppure io mi sento di amarlo, amare lui come amo Werther. E questo incontro mi riempie.

Si rende quindi necessario approfondire questa conoscenza con Goethe, suggerimenti?


- E io rido del mio cuore ma finisco sempre col fare la sua volontà-

sabato 4 gennaio 2014

Hai gli occhi umidi

 Il tuo modo d'amare è lasciare che io ti ami.


Il sì con cui ti abbandoni è il silenzio. [...]

Mai parole o abbracci mi diranno che esistevi

e mi hai amato: mai.

Me lo dicono fogli bianchi, mappe, telefoni, presagi; tu, no.

E sto abbracciato a te senza chiederti nulla,

per timore che non sia vero che tu vivi e mi ami.

E sto abbracciato a te senza guardare e senza toccarti.

Non debba mai scoprire, con domande, con carezze,

quella solitudine immensa, d'amarti solo io.  (PEDRO SALINAS)

E' tutto qui. Tutto in questi versi. Tutto questo è la causa dei miei occhi umidi.









mercoledì 1 gennaio 2014

Certezze per il nuovo anno

Perchè poi è un anno nuovo. 

E l'unica cosa che so è che noi  meritiamo di essere felici. Insieme.

...Come quella chiostra di rupi 
che sembra sfilaccicarsi 
in ragnatele di nubi; 
tali i nostri animi arsi

in cui l'illusione brucia 
un fuoco pieno di cenere 
si perdono nel sereno 
di una certezza: la luce. (Montale)