martedì 26 novembre 2013

Non dire una parola che non sia d'amore

“Un'altra vita, saremo onesti. Saremo capaci di tacere.”
Scrive Baricco. Io invece penso il contrario.

L’essere onesti , con sé stessi prima che con gli altri, equivale a buttare tutto fuori. A dire tutto senza doversi trattenere per paura di sembrare patetici, o altro.

E’ un qualcosa che non mi riesce.  Abito bene nel mio silenzio, non mi sembra mai fuori luogo, innocuo per gli altri, un micro-mondo per me.

Eppure la gente non si fa tanti problemi a sbatterti quello che pensa nei modi peggiori.

Penso a te e alla freddezza  con cui mi hai detto certe cose, il muro di parole che hai costruito con semplicità in una sera.

Sarà stata onestà o quello che volete voi, ma credetemi i modi cambiano tutto.

Penso alle persone che credi amiche e che poi scopri essere altro.

Boh mi lasciano senza parole, per l’appunto.

E’ io alle parole do un peso.

Un proverbio ebraico dice : “quando le parole sono nella tua bocca ne sei il padrone, quando escono dalla tua bocca sei il loro schiavo” , e io non tollero né un loro spreco né un loro risparmio.

Esigo che così come nella scrittura ,anche nel parlare le persone vadano alla ricerca delle parole, le soppesino, le comparino tra mille altre e poi le donino.

Solo  all’ora credo che riuscirò a metter fine al mio silenzio.


“Lasciami qui , lasciami stare, lasciamo così


Non dire una parola che non sia d’amore “  (CCCP)

domenica 17 novembre 2013

Uno

Un silenzio caldo dentro.

Contrazioni isometriche della pelle che provano a far rumore,fuori. 

L'impossibilità di essere il contrario di uno,due.


Puoi non assaggiare per veder se il gusto se ne va / Gabbie di pensieri egoistici

"Il risveglio dal sogno 

Forse uccide, mai tradisce”

Cantano gli After in Strategie. 

Non sono mai stata una grande stratega , non è da me dire , fare cose in funzione della possibile reazione altrui. E tutte le volte che ho provato, son sempre stata fraintesa.

Piuttosto tento di beffare me stessa. Tanto poi io ospito i mostri nella testa.  Mi sono altamente rotta di fare sogni strani , senza senso e ritrovarti sempre lì.


"Scopami fra 
Fiori urlanti strategie 
Insetti malvagi 
Da scacciare e maledire "



martedì 12 novembre 2013

Message in a bottle

Qui fa subito buio, e per subito intendo alle 5 del pomeriggio.

Dalla mia finestra si vede questo.


Carphone Warehouse (negozio di telefonia), quello che ho di fronte credo sia una sorta di mensa di questa azienda.

E così la mattina mi ritrovo a  “spiare” le persone che ci brulicano dentro.

Poi alzo la visuale e ci sono sempre 3 o 4 aerei a spasso tra le nuvole.

Mi da un senso di serenità vedere gli aerei che volano, viaggio con loro.

 Annullo i pensieri giusto il tempo di vederli apparire da un lato della finestra e scomparire poco dopo dal lato opposto.

Mi concedo queste divagazioni aeree, per poi piombare sulla mia scrivania con libri e paper che non ho voglia di leggere.

Quello di cui avverto la mancanza è avere un spazio mio, intendo uno spazio fisico.

Per chi non lo sapesse condivido la stanza con una mia amica e le convivenze hanno sempre i loro pro- e i loro contro.

Vieni a conoscenza di lati del carattere che mai avresti sospettato, ci resti male per certi comportamenti e poi ti tieni tutto dentro (o meglio io faccio così).

E non posso mica avere dei crolli eh, qui non c’è tempo, mi è concesso solo  inumidire gli occhi quanto basta per non averli troppo secchi.

La verità è che il ritorno a casa di una settimana fa, rivedere my family,i miei amici, passare del tempo con loro (che dopo mi fanno male le guance per le risate) me ne fa sentire ancora di più la mancanza.

Ma ora sono qui, con un progetto di tesi su cui lavorare, 2 esami da fare e tutto mi sembra più grande di me.

I hope that someone gets my 

Message in a bottle 

lunedì 4 novembre 2013

Gli occhi non sanno vedere quello che il cuore vede / La mente non può sapere quello che il cuore sa

Non credo alle coincidenze. Fatto sta che ci siam visti.
Non so, mi ha fatto uno strano effetto tutto.  
Mi sentivo impacciata, come le prime volte quando non sapevo che dire, cosa fare, con la sola  differenza che non era la prima volta e che io ora sono quella rifiutata. Quella che ha dovuto accettare una decisione, nolente.
(ALT non sto facendo la vittima o quant’altro, sto solo definendo le parti.)
E in me c’era un misto di rabbia e voglia di farti vedere che ero tranquilla e serena di fronte a te…(non ci vuole una zingara per indovinare che non era così,ve’?).
E’ stato bello rivederti, ma ho ancora l’amaro ,delle tue vecchie parole ,in bocca.

“No, tutti vogliono insegnarci come dobbiamo vivere. Non hanno neppure idea di che cosa sia la felicità, non sanno che senza questo amore per noi non c'è nè felicità, nè infelicità: non c'è la vita"

Lev Tolstoj, Anna Karenina

domenica 3 novembre 2013

Attese

Ti ho informato del mio rientro (di pochi giorni)

 Ma nulla si è mosso. La notizia non ti ha toccato.

Che ci sia rimasta una merda è palese,le aspettative del resto mi fregano sempre.

"Ce ne ho messo a ripetere che era tutto,che per poco che era stato reggeva la pienezza dell'intero. Non capisco in tempo, ho bisogno di andare e ripassare sopra l'evidenza per ammetterla e dimenticarla"

Solo che io non riesco a fare come il buon Erri scrive, io l'evidenza non la accetto, la rinnego.

e intanto...."Ai lati degli occhi si aprivano le rughe e da lì scolava la malinconia."




                                                          Attese-Lucio Fontana