giovedì 16 maggio 2013

AS. dovrebbe stare per ante scriptum...cooomunque con quest'ultimo post avviso che ho finito di spolverare vecchie cose scritte STOP.

L'unica cosa di caldo era il caffè fumante, per il resto il silenzio faceva eco dentro. Un silenzio così vuoto e pieno.

Greta odiava il resto del mondo, questo basta dire di lei per presentarla. 21 i suoi anni, come il secolo in cui era presente.

Era la gente che non sopportava, la superficie che appariva , che si incontrava , che bivaccava, che rideva con occhi immobili .

Le stava stretto quel posto, quelle persone che non sei mai tu a sceglierti , mai.

Non aveva tempo , ma davvero, non per dire. Bisognerebbe aggiungere un altro giorno alla settimana, che diventerebbe ottimana ; di ottimo auspicio non pensate? E poi i numeri dispari hanno sempre avuto un non so che di sinistro.

Aveva una chitarra in camera che non sapeva suonare, ce l'aveva solo perchè le piaceva la musica. E non dico amava, ma le piaceva. E nel piacere c'è sempre qualcosa di gioioso e che riempie, nell'amare non sempre.

Dicevo , le piaceva la musica, cantare e far finta di stare su di un palco presentando canzoni di noti cantautori come se fossero scritte da lei.

In effetti non è che ci fosse molta differenza tra chi lei odiava e chi lei era , entrambi fingevano e nel farlo si accontentavano.

Greta era il blu , perduto e profondo blu , essenzialmente blu.

Blues deriva dall'espressione "to have the blue devils" (letteralmente: avere i diavoli blu) col significato di "essere triste" e per questo motivo, nella lingua inglese il colore blu viene comunemente associato alla sofferenza, alla tristezza e all'infelicità , condizioni che nel suo caso erano a volume medio-alto.

Nascondersi, stare in disparte , dietro un sipario ad osservare e rimpiangere poi il non essere stata presente. Un presente non tale, o passato o futuro.

Piangeva spesso , e quasi mai sapeva perchè . Arrivavano senza avvisare , come qualcuno che vuole farti una sorpresa e ti coglie impreparato. Hai la casa in disordine, non sai dove farlo accomodare, cosa offrirgli. Inutile dire che lei odiava le improvvisate e le sorprese.

Odiava un po' troppo, covava rabbia che abbaiava muta fuori.

Contatti umani ben pochi ce ne sono stati , non capace a coltivarli ;seminava spesso vento e raccoglieva tempesta. Insomma questa era la sua condizione e doveva tenersela, non poteva chiedere cambio anche se tranquillamente avrebbe voluto.


Il computer era quello che le permetteva di osservare senza farsi vedere , di vivere la vita degli altri , un modo carino e labile per rovinarsi la propria.

Quello schermo non hai mai acceso nessuno, nessuna persona hai mai tratto qualcosa da un computer , è un mezzo usato come un fine .

E continua a piovere, che noia sto cielo!
 

2 commenti:

  1. È molto intimo questo post, mi sembra di sbirciarti il diario segreto, mi sento quasi a disagio.
    Greta è un bellissimo nome.

    Ti saluto

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  2. Questo post nasce dopo acqua versata da occhi per irrigare le guance e dissetare la bocca...è uno specchiarmi e non trovarmi come vorrei.

    Ti Abbraccio

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