Non credo alle coincidenze. Fatto sta che ci siam visti.
Non so, mi ha fatto uno strano effetto tutto.
Mi sentivo impacciata, come le prime volte quando non sapevo
che dire, cosa fare, con la sola differenza che non era la prima volta e che io
ora sono quella rifiutata. Quella che ha dovuto accettare una decisione,
nolente.
(ALT non sto facendo la vittima o quant’altro, sto solo definendo
le parti.)
E in me c’era un misto di rabbia e voglia di farti vedere
che ero tranquilla e serena di fronte a te…(non ci vuole una zingara per
indovinare che non era così,ve’?).
E’ stato bello rivederti, ma ho ancora l’amaro ,delle tue vecchie parole ,in bocca.
“No,
tutti vogliono insegnarci come dobbiamo vivere. Non hanno neppure idea di che
cosa sia la felicità, non sanno che senza questo amore per noi non c'è nè
felicità, nè infelicità: non c'è la vita"
Lev Tolstoj, Anna Karenina
Certe volte, però, rivedersi aiuta. La dose di realtà e distacco è essenziale per farci capire che c'è un limite anche ai rospi che possiamo mandar giù e alle sensazioni di amaro in bocca.
RispondiEliminaFa male - ma tutto fa un po' male - ma serve a cicatrizzare i tagli.
E io che ti devo dire? Hai detto tutto tu e penso di essere stanca anche io.
RispondiEliminaSi volta pagina ed è meglio così?
le vecchie parole rimbombano sempre troppo, vero?
RispondiEliminae - parlo per quello che capita a me - forse sarebbe il caso di credere davvero meno alla verità delle parole, ma più alla verità dei fatti.