Devo andare in soffitta a ripassare a memoria la tua assenza
le poesie di quei maledetti poeti del secolo breve sono mine sparse senza disinnesco
e queste mani nomadi senza fissa dimora proteggono carezze in pugni che ti darei volentieri
Tu continui a buttare lacrimogeni sul ballatoio dei mie occhi
ma ho assoldato un lavavetri che mi sorride bianco e ringrazia pure
Manteniamo distanze di sicurezza da 2051.03 km
La nostra duplice alleanza aveva per testimoni bottiglie vuote e cenere sui vestiti
ma tra la musica e le luci gialle delle nostre ore contate avevi già messo in conto il piano di evacuazione
il mio monologo interiore con soli titoli di coda è iniziato da lì
Situazione dolorosa, ma se aiuta a partorire righe cosi intense, quasi ben venga...
RispondiEliminaFranco, lei è così.
EliminaBella.
Di quelle che la sofferenza. Che il dolore. Che l'assenza.
Ma io voglio per lei dolcezza e cattive scritture.
Ce ne faremo una ragione se finirà a parlarci del tempo...
..voleva essere un commento paradossale.. ce ne faremo certo anche più di una ragione.. ;)
Eliminaper me deve uccidere il suo ricordo
RispondiEliminaQuesto forse è proprio l'epitaffio del ricordo
RispondiEliminaTu continui a buttare lacrimogeni sul ballatoio dei mie occhi
RispondiEliminama ho assoldato un lavavetri che mi sorride bianco e ringrazia pure
Bella questa!!
la cosa davvero difficile è sempre superare questi momenti.
RispondiEliminasaper andare oltre. e ricominciare. altrove. da sè