Devo andare in soffitta a ripassare a memoria la tua assenza
le poesie di quei maledetti poeti del secolo breve sono mine sparse senza disinnesco
e queste mani nomadi senza fissa dimora proteggono carezze in pugni che ti darei volentieri
Tu continui a buttare lacrimogeni sul ballatoio dei mie occhi
ma ho assoldato un lavavetri che mi sorride bianco e ringrazia pure
Manteniamo distanze di sicurezza da 2051.03 km
La nostra duplice alleanza aveva per testimoni bottiglie vuote e cenere sui vestiti
ma tra la musica e le luci gialle delle nostre ore contate avevi già messo in conto il piano di evacuazione
il mio monologo interiore con soli titoli di coda è iniziato da lì
sabato 31 maggio 2014
sabato 3 maggio 2014
Silence,please
"Esistono due tipi di silenzio: il primo quando si tace, il secondo quando si fa un uso torrenziale del linguaggio. […] Quante volte ci è capitato di sentire la frase fuligginosa e fiacca: “Mancanza di comunicazione…”, ed è proprio questa frase ad essersi notevolmente radicata nel mio lavoro. Io sono convinto dell’esatto contrario. Credo si possa comunicare benissimo solo nel silenzio, nel non detto, e che quanto si verifica sia solo un incessante pretesto, dei disperati tentativi di retroguardia per mantenerci rinchiusi in noi stessi. La comunicazione è troppo allarmante. Entrare nella vita di qualcun altro è troppo spaventoso. Rivelare agli altri la miseria che ci pervade è una possibilità troppo terrificante."
(Harold Pinter, Writing for the Theatre, 1962)
(Harold Pinter, Writing for the Theatre, 1962)
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