Oggi ero a Trafalgar Square a prender parte- da spettatrice- al "MILLION WOMEN RISE MARCH & RALLY"
Musica, interventi, un sole quasi estivo.
E lì nella crowded place, ho immaginato lui-lìconme-la sua faccia. Non so perchè.
Improvvisa la sua istantanea scattata in testa.
Poi quando venerdì son andata al Tate modern, e dopo aver visto -The EY Exhibition Paul Klee-, mi son trovata difronte Pollock...
mi è venuto istintivo scrivergli : "-sono di fronte ad un certo Pollock- "
riportando una frase che mi disse quando tempo fa lo chiamai mentre lui era ad una mostra a Roma.
Dall'altro lato, silenzio. Sciopero della parola.Interruzione di comunicazioni.
Il suo.
Ed il mio ora. Non so che altro dirvi.
Buona serata belli.
Sei troppo giovane per permetterti di non uccidere il suo ricordo
RispondiEliminaConosco il peso di quel silenzio. Grava per ore, a volte per giorni.
RispondiEliminaUna carezza, un sorriso
Magari è invidia...
RispondiEliminaIo sarei molto brava nel trovare motivazioni plausibili per il suo silenzio, ma non lo faccio perchè devo dire qualcosa di superficiale che è questo: voglio venire anche io con te al Tate Modern!!!! :)
RispondiEliminaPenso che se lui resta in silenzio magari dovresti iniziare a pensare a te. Mettere te al primo posto.
RispondiEliminaFanculo ai silenzi. Siamo più importanti noi.
Secondo me... stacca la spina, volta la pagina, chiudi la porta.
RispondiEliminaMa anche solo perchè nessuno merita il silenzio.
Mi sarebbe piaciuto venir con te. Sono anni che dico che non mi sento a casa qui.. Chissà se NY lo é.
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