Partita da una penisola...sono approdata su un’isola.
C’è un brulicare di persone che corrono .
Alcuni con l’aggravante carico di buste dei grandi magazzini …che ci entri e ti senti spaesato.
Una sorta di horror vacui vedo palesarsi, e l’unica cosa che voglio è trovare l’uscita.
Alcuni con l’aggravante carico di buste dei grandi magazzini …che ci entri e ti senti spaesato.
Una sorta di horror vacui vedo palesarsi, e l’unica cosa che voglio è trovare l’uscita.
Dicevo , corrono , ma
chissà se poi il loro traguardo varrà una medaglia.
In metro leggono costantemente il giornale. Leggono quello
che è accaduto e in questo modo non si distaccano mai dall’intorno. Non
prendono le distanze.
Io invece esigo il diritto di isolamento ora più che mai,
ora che i miei piedi toccano terra abbracciata da solo mare.
PS. Intanto sulla scrivania mi attende "Metamorphosis" di Kafka ed una tazza di tè (a cui mi son dovuta convertire solo per sto dannato mal di gola)
London.. London.. :-)
RispondiEliminamai letto Kafka...
RispondiEliminamerita?
Bellissimo libro. Bellissimo soprattutto per le metamorfosi alle quali ti "costringe", leggendolo.
RispondiEliminaL'isolamento a Londra è una bella sfida...
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