-"Come stai?"
È la frase d'esordio nel mondo che ho intorno-
Beh Brunori, a dirla tutta, questa è la frase d'esordio della tua canzone (tra l'altro bellissima), nulla più.
Che come sto lo sanno solo quelle moleskine nere barricate ad occupare un cassetto.
Sisi le moleskine, che con quelle uno si sente più scrittore.
Lo sanno Sarajlic, Salinas, Merini, Rilke, Cavalli, Pessoa che non ti spieghi mai come facciano a conoscere il tuo daimon; e non quelli che non li hanno mai letti.
-Che cosa vuoi che dica? Di cosa vuoi che parli?
Naaaa-na-na-na
Di com’è grande il mare quando non sai nuotare
Naaaa-na-na-na
Di come navigare al rallentatore
Forse dentro me cambiano le cose
Forse dentro me cambiano le cose
Dentro al mio giardino nascono le rose -
Che io vi lascio così, con la canzone, in intimità. Mi raccomando maneggiatela con cura. Come stai - Brunori Sas
PS. La Rottermeier irrompe improvvisamente in camera: Che fai?
Io : sto scrivendo
Rottermeier: che cosa? le tue memorie?
giovedì 21 maggio 2015
mercoledì 13 maggio 2015
Il corriere di Amazon bussa sempre due ma anche tre volte
“Stai attenta e non aprire a nessuno!”.
(Non accettare caramelle dagli sconosciuti lo avrà dimenticato)
Sorrido tra me e me. A chi cavolo mai posso aprire se non al corriere di Amazon quando porta libri??
Sorrido tra me e me. A chi cavolo mai posso aprire se non al corriere di Amazon quando porta libri??
Stacco la chiamata e torno a godermi la casa, ancora per poco, tutta mia.
La voce della
Rottermeier (al secolo mia madre) ha interrotto la lettura, in veranda, di uno
dei più bei romanzi della letteratura.
Non so se glielo posso perdonare. Non so nemmeno se sa, che sto leggendo questo romanzo, non credo.
Lei che, per partito preso, è una che non sa di me nè vuol sapere. E la cosa non mi dispiace,anzi.
Ma tant'è, il danno è fatto. Ha rotto la poesia.
Rimedierò ora con un caffè cui spetta l'amaro compito, anche se l'ho zuccherato, di non farmi assopire su libri altri.
Prima di andare vi lascio uno stralcio di quel capolavoro, oggi va così!
“Aristotele dice nella Poetica” rispose Henry” che
oggetti quali cadaveri, penosi alla vista in sé, possono divenire piacevoli da
contemplare in un’opera d’arte.”
“E credo che Aristotele sia nel giusto. Dopotutto,
quali scene di poesia restano incise nella nostra memoria, quali maggiormente
amiamo? Proprio queste: l’assassinio di Agamennone e l’ira di Achille; Didone
sulla funebre pira; i pugnali dei traditori e il sangue di Cesare… Ricordate
come Svetonio descrive il suo corpo, portato via tra i rifiuti, con un braccio
penzolone?”
“La morte è la madre della bellezza” disse Henry.
“E cos’è la bellezza?”
“Terrore”.
“Ben detto!” esclamò Julian. “La bellezza è raramente
dolce o consolatoria. Quasi l’opposto. La vera bellezza è sempre un po’
inquietante.
lunedì 11 maggio 2015
Fili scoperti
Eremiti pensieri falciati d'obliquo
se io, se noi, funamboli passi
volessimo,avessimo spartito comune
oltre quella casa e oltre la siepe, che è oltre la casa
inciampare in agguati
di sensi ubriachi
estrarre da bocca minerali silenzi
potessimo,avessimo liquido tempo
dilatare suoni
maneggiare promesse
resuscitare morti binari
ma restano invece queste ruggini fibre
distillati respiri
inchiodati alle coste
frastagliata divento
domenica 3 maggio 2015
Non tornate più
Quando avrete finito di consumarmi il corpo con i vostri occhi
non tornate più
mi avete spento, saccheggiato i sensi
Masticate mute affezioni,
mi offrite mani avide laddove cerco sostegno
La mia colpa? Aver visto oasi dove ci sono crepe
La vostra, aver visto oasi dove c'è una foresta
Diottrie opposte che hanno prosciugato il terreno
messo a digiuno radici
Quando avrete finito
questo vi chiedo,non tornate più
non tornate più
mi avete spento, saccheggiato i sensi
Masticate mute affezioni,
mi offrite mani avide laddove cerco sostegno
La mia colpa? Aver visto oasi dove ci sono crepe
La vostra, aver visto oasi dove c'è una foresta
Diottrie opposte che hanno prosciugato il terreno
messo a digiuno radici
Quando avrete finito
questo vi chiedo,non tornate più
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