sabato 3 maggio 2014

Silence,please

"Esistono due tipi di silenzio: il primo quando si tace, il secondo quando si fa un uso torrenziale del linguaggio. […] Quante volte ci è capitato di sentire la frase fuligginosa e fiacca: “Mancanza di comunicazione…”, ed è proprio questa frase ad essersi notevolmente radicata nel mio lavoro. Io sono convinto dell’esatto contrario. Credo si possa comunicare benissimo solo nel silenzio, nel non detto, e che quanto si verifica sia solo un incessante pretesto, dei disperati tentativi di retroguardia per mantenerci rinchiusi in noi stessi. La comunicazione è troppo allarmante. Entrare nella vita di qualcun altro è troppo spaventoso. Rivelare agli altri la miseria che ci pervade è una possibilità troppo terrificante."

(Harold Pinter, Writing for the Theatre, 1962) 

6 commenti:

  1. Anche se secondo me si eccede nel dare troppa importanza alla dicotomia detto/nondetto o verbale/paraverbale, al punto che mi accorgo benissimo di quando qualcuno imposta la sua comunicazione

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    1. Assolutamente così...anche per me. Sento stridere, grattare.
      Insopportabile.
      Meglio una voragine di silenzio.

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  2. A volte, senza dire nulla, a parole, si comunica bene con l'altro... un momento di perfezione assoluta, di unione con l'altro. Vabbe', mi perdo, comunque curiosa questa riflessione fatta da uno che scriveva per il teatro, dove la parola è importante (ma anche il non detto, a dire la verità).

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  3. Quanta verità in poche righe.
    Ti abbraccio

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  4. Infatti il suo tavoledapalcoscenico.blogspot.com(media) tirava (e tira) un sacco...

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