martedì 31 dicembre 2013

Però se ancora un po' mi piaci la colpa è dei tuoi baci che m'hanno preso l'anima

Ragazzi miei questo 31 termina con un pò di malinconia/tristezza/stanchezza.

Oh io per tutto sto 2013 c'ho pure avuto Saturno contro mica pizza e fichi.

E gnente ora sono malinconica/triste/stanca.

Ovviamente se ne va in fumo pure la possibilità di vederti stasera. Perchè non so che fai. Con chi. Dove.
Notizie da te, mai.

Tu sempre troppo vago.Distaccato.

Unica nota positiva? Il concerto aggratis di Daniele Silvestri,ieri. 

Io ed Eva in prima fila. A ballare. E lui ci ha visto e ci ha sorriso sulle note di questa canzone 


Allora cos'è 

cosa ti serve ancora, a me è bastata un'ora...



                                                                                    All the best 




giovedì 26 dicembre 2013

Di poesia io mangio

"Carmina non dant panem (di poesia non si mangia)

Però è civile il tempo e il luogo in cui i poeti campano della messa in vendita dei loro versi..Non è il caso di oggi"

Non sono una poetessa, nè tanto meno una "scrittrice" . Semplicemente riempio fogli un pò troppo anemici e nudi per i miei gusti.

Li riempio quando lo avverto come una necessità.

Quando d'improvviso fra tanta gente e con un pò di birra che vaga in corpo,mi estraneo. E vedo le distanze tutte. 
Quelle che separano senza bisogno di alzare muri o interporre barriere. Te e il tuo vicino di posto. Te e chi hai difronte.
In quel momento non sei lì presente. Sei spettatore. 

Poi ci sono distanze che tengono uniti. Distanze geografiche , distanze di luoghi e serate mancate.
Distanze di risate e abbracci, i soli due salvagente che userei in caso di pericolo.

Assenze fisiche ma presenze mentali. Più forti di queste non conosco altro. 

 Presenze che sono lì, perchè mai riposte via. La mia memoria non è una cassettiera dalla quale estraggo cose qua e là, e poi le chiudo.
Sono lì il vino, le ceres, la terrazza, il plaid, gli accendini, la chitarra, il cielo stellato sopra di noi,la legge morale fuori di noi. 
Le parole non dette. 

E quando tutte queste cose offuscano le mie lenti, devo salvarmi in qualche modo. Cercare riparo.Riparo nei libri. 
I Poeti, sono loro il mio approdo.

"Ma se non senti amico all'improvviso un poeta, un suo verso caduto sopra gli occhi a illuminarli, a che serve un poeta?
 A prenderti sotto braccio, a metterti le sillabe di una strofa miracolosa.." 

Belli v'è toccato un post un pò malinconico, vi lascio in compagnia di una poesia.

Quando sono lontano da te

Quando sono lontano da te
tu pensi sta bene
Circondato dall'attenzione generale
può tornare a fare il poeta
Qualche volta lo sorprende la pioggia
la pioggia degli altri Stati
Allora entra in un caffè e la pioggia
lo aspetta davanti alla porta perché  ne possa
scrivere un poema.

Quando sono lontano da te
tu neppure intuisci quanto diventa importante
ogni tuo movimento
di cui nessuno mi avverte
Al servizio dell'uomo
hanno inventato l'aereo il telefono e la posta
ma nell'aria circolano solo cattive notizie
Quanti soldi perché i corrispondenti speciali
possano scrivere del finimondo.
Quando sono lontano  da te
a ogni momento qualcuno può gettare
una bomba fra noi.


 Izet Sarajlic

martedì 24 dicembre 2013

"Il tempo è quando hai paura per me, quando aspetti e quando ti aspetto "

"Aspettare non è per forza un’umiliazione. A volte è semplicemente necessità. Come quando sei alla stazione, devi andare in una città X e il tuo treno è in ritardo di 180 minuti. Che fai? Mica dici “ah no, io non aspetto!”? Mica puoi salire su un altro treno, che va da tutt’altra parte, solo perché parte di lì a poco? Mica puoi andare in una città Y, se il tuo desiderio è X? Certe volte, per andare dove vuoi andare, c’è da aspettare."


Buon Natale belli !

venerdì 20 dicembre 2013

Il giorno stesso della felicità / Bashérte

Un tir che ti viene difronte. Forte, mentre tu non te lo aspetti.

Te ne stai passeggiando per le strade di Napoli beatamente con la tua amica,e chi ti trovi difronte?

-Lui
Non affianco , non dietro,non dall'altro lato della strada, ma difronte! 

Nooo ma manco nei film. Altro che finzione.
Qui si parla di Caso,Fato,Destino??? Perchè ragazzi miei parliamoci chiaro,le probabilità di incontrare Lui, a Napoli, stamane, erano pari a sotto zero.

Lui: - Oh!(Tono stupito)
IO : -... (Non so manco come ho risposto,nè che faccia avessi)
Lui: - Che ci fai qui?
Io : - Niente ho accompagnato Eva a ritirare delle cose all'uni e poi ci facciamo un giro per negozi
Lui: - Io sto lavorando qui alla cappella S.Domenico. Se dopo vuoi passare io sto qui ....(e poi dice cose tipo gira a destra gira qua va su giù. Cose che ha capito solo lui)
Fatto sta che ci "salutiamo" con la promessa di vederci dopo, non appena lui finisce.

Dopo il congedo.Silenzio. 
Tra me ed Eva silenzio. O meglio io resto in silenzio. Incredula di tutto.
Eva stupefatta sorride (ah se non ci fosse Eva ad infondermi ottimismo e a spronarmi)

Fattasi ora, Eva torna a casa ed io vado incontro al mio Destino.

(ma ora ditemi voi quant'era azzeccata l'ultima citazione del post del 16 dicembre?)

Del resto mi è piombato di fronte. Folle sarebbe stato rinunciarvi, credo.

"Il volersi bene si costruisce. L'amore (che poi odio sta parola) lo senti immediato, non ha tempo. È dire "ti sento" un contatto di pelle, un abbraccio, un bacio. 
Mantenersi, il mio verbo preferito, tenersi per mano. Ti può bastare per la vita intera, un attimo, un incontro. Rinunciarvi è folle sempre e comunque."

Siamo andati a casa sua, abbiamo divagato dapprima. Lui parlava parlava del più e del meno.
Ed io chiusa nel mio silezio, ascoltavo. Perchè, se c'è una cosa che adoro fare è ascoltare.

Ma a un certo punto fremevo. Non ce la facevo a stare lì seduta,inerme.
Io:- Mi dai un abbraccio?

"Le nostre parti combinavano una coincidenza, mano su mano, piede su piede, capelli su capelli, naso a fianco di naso a respirare solo con quello a bocche unite. 
Non erano baci, ma combaciamento di due pezzi....Se esiste un'alleanza tra femmina e maschio, io l'ho provata allora."

La felicità che traboccava e trabocca dai miei occhi urlava in quegli abbracci,

("scambio di abbracci affondati, un bisogno di nodo")

anche se le parole che son seguite dopo, i "soliti" discorsi, alcuni dei quali anche insoliti...non hanno portato ad una vera conclusione , ma ad un mio semplice e spontaneo: 

Ma io come devo fare con te?

Ragazzi miei chevvedevodì?

Io oggi non ero felice, di più. Ero esattamente dove volevo essere , e con chi volevo essere.






giovedì 19 dicembre 2013

Ai tempi dell'Ikea

Stamame ero all'Ikea.
 Non so voi, ma a me piace un sacco andare all'Ikea.
Mi piace un sacco entrare in quella case simulate in 30 metri quadrati , dove  tutto è concentrato e dove tutto è colorato.

Vedi le giovani (e meno giovani) coppie che comprano cose per arredare la casa nuova:

Lei: - che ne dici di questo?
Lui: - mmm no, troppo desueto.

(Ebbene si ragazzi ce n'è ancora di gente che usa  il termine desueto !!!)

E poi trovi anche persone che ne comprano e ne comprano di roba.

E mi domando: servirà tutto quello? E' davvero indispensabile?

O il fatto che sia un oggetto carino, dal design simpatico basta affinchè tu lo compri e possa esporlo in casa tua,seppur sia un oggetto dalla dubbia funzionalità?

Dei fantasmi si aggirano nei vari reparti dell'Ikea...carrelli pieni di capitalismo.

Bene dopo quest'invettiva senza infamia e senza lode, vi lascio ad una canzone a mio avviso che merita 10 e lode, garantito!

-L'amore ai tempi dell'Ikea 




lunedì 16 dicembre 2013

367 giorni fa

Esattamente 367 giorni fa a quest'ora ero in ansia. Assoluta ansia, impenetrabile ansia. Lei,fedele compagna di sempre.Mica una volta che mancasse a qualche appuntamento importante eh?

Tra due orette circa avrei discusso la mia tesi e poi sarei stata finalmente un pò sollevata.
Un pò perchè c'era sempre da mettere in modalità silenzioso il trambusto di quel muscolo stakanovista sballottolato dagli eventi.

Ero diventata il resto di un tuo calcolo matematico: la sottrazione.
 Mi avevi sottratto, depennato da un qualcosa che a fatica cercavamo di metter su. E il resto era 0.
(Ed io ho sempre odiato le sottrazioni e le divisioni. Adoravo invece le moltiplicazioni e le addizioni, mi rassicuravano. Mi dicevano che c'era sempre un aumento,un'aggiunta mai una perdita. Poi ho iniziato ad odiare la matematica, i numeri,le scadenze, le ricorrenze.)

Quei due mesetti passati ripetutamente in laboratorio però mi hanno salvato. 
Mi avevi lasciato quando ancora mi mancavano due esami da dare prima della tesi. Tempismo perfetto no? Quale periodo migliore? Un momento : non voglio dire che ora uno debba scegliere anche il periodo; ma la facilità del congendo mai come all'ora mi freddò.
- "Ma tu ora pensa a fare gli esami, hai capito?"

Eh certo ci volevi tu a dirmi che in qualche modo assurdo avrei dovuto mettere da parte tutto in un modo disumano e cercare di fare del mio meglio per superare questi dannati ultimi due esami.
Figurati se mi turbava questo cambiamento. ?!?
(Poi per istinto di sopravvivenza o no gli esami sono andati bene, ma non era certo dovesse andare così.) 

Sapete cosa scrive Erri ? (Ah per la cronaca sto leggendo un libro e miracolo : non è di Erri)?:
"Sto attento a parlare con te, per non pestarti i piedi. 
Non è come nel ballo, è come su un sentiero di pietra che ha un pò d'erba cresciuta nelle giunture. E' forte ma cerco lo stesso di non sciuparla e faccio passi accorti. 
In case musulmane si lasciano fuori le scarpe e io faccio così con te." 

Beh con o senza scarpe, quel muscolo stakanovista che faceva un gran tumulto quando ti vedeva o ti aspettava , è stato calpestato.

(E ora perchè cazzo le mani mi tremano mentre scrivo?)

Mi chiamasti poi per farmi gli auguri, volevi addirittura venire a vedermi ma quel giorno c'era lo sciopero dei mezzi.Forse è stato meglio così.
Io che manco i miei amici avevo invitato, non volevo nessuno...perchè ogni tanto le sottrazioni le facevo anche io, sbagliando.

Poi dopo qualche mesetto c'è stato un riavvicinamento. E poi il resto ...lo sapete.

Un anno fa se mi avessero detto che avrei fatto l'Erasmus a Londra, non c'avrei creduto. Non che sia un'impresa titanica questa, lo so. 
Ma non è nemmeno una passeggiata. Ah voglio assolutamente sfatare il mito che gli studenti Erasmus pareano solo.(Non è così.)

Certo è che si cambia aria. Hai la possibilità di relazionarti con i professori come se fossero dei tuoi amici quasi. Ed è una bella atmosfera.

Ma tu in fondo resti la stessa, con i tuoi timori, i tuoi continui pensieri anche se sei a Londra.

Beh concluderei con un'altra citazione...azzeccata come non mai in questo post che fa i "conti", letteralmente.

"Il tempo fa come le nuvole e i fondi del caffè: cambia le pose, mescola le forme.
Siamo fermi nella fotografia, ma tu sai quello che sta per accadere perché tu hai proseguito oltre. 
Io invece so chi tu sei, ma non il seguito che conosci. 
Io so il tuo nome, tu sei il mio destino."

-Non ora, non qui.- (Erri De Luca)







giovedì 12 dicembre 2013

Convivenza part 1

3 mesi di Londra…o meglio 3 mesi di Erasmus = studio = condividere la stanza con una collega e conviverci.

Ragazzi credetemi questa cosa di condividere questi 4 metri quadrati e non avere nemmeno un angolino mio, mi mette a dura prova.

(Io che adoro stare da sola, che odio intromissioni nelle mie cose. )

Ma questo è niente rispetto ad altre cose da sopportare,vedi alcuni lati del carattere o della “personalità”  come volete chiamarla.

E’ che io, prima di questa esperienza, mi ero fatta una certa idea di lei.  Poi in certe frasi scorgi la “cattiveria” che non avresti mai pensato potesse esserci.

Percepisci una competizione e un’arroganza che ti spiazzano.

E ci resti una merda.

E devono passarne altri di mesi (6)

E’ che io poi ci resto male, ma mica lo dico. Mica rispondo a tono. Non che non saprei…ma non voglio litigare.

…nonso nonso.. che palleee!!!!

Tanto sabato torno at home dai miei due adorabili AMICI che mi vogliono un saccooo bene , anzi due sacchi u.u


Vi auguro una buona serata belli 

sabato 7 dicembre 2013

Vecchi difetti !

oK ditemi cosa devo scrivere, di cosa parlare perchè altrimenti qui rischio di ricadere sempre nelle solite cose.

E' che mi basta vedere una foto..leggere due parole, e crollo.

E non posso andare avanti così. No.


"Tutto ciò da cui stavi fuggendo torna come valanga più forte che ti trascina al punto di partenza se vestirai vecchi difetti" (Martasuitubi)

lunedì 2 dicembre 2013

And the radio plays

Le tazzine del caffè che galleggiano nel lago del lavabo

I parcheggi dell’amore dei supermercati,  tristi e solitari

Gli accendini scarichi


La mano che alza il volume della radio